A 28 mesi dalla morte del piccolo Gabriele Conigliaro, deceduto mentre giocava a calcio con alcuni coetanei all’interno del parco comunale “Croce-Sofia” di Carini, il pubblico ministero ha chiuso le indagini notificando l’avviso al Sindaco Monteleone e al vice Sindaco Badalamenti in qualità di assessore ai lavori pubblici. Secondo il pubblico ministero sarebbero emerse delle responsabilità attinenti la mancata “diligenza e perizia”. “Entrambi – si legge sul sito dell’Ansa – avrebbero dovuto avere contezza che in quell’area – in contrada Sofia – c’erano dei pericoli incombenti. Il Comune avrebbe messo in opera un campo di calcetto in quel parco giochi, ma senza i necessari adempimenti tecnici che ne attestassero la sicurezza. Fu data l’autorizzazione ad una società sportiva per l’installazione di due porte da calcio ma, secondo la procura, gli amministratori non avrebbero mai controllato la corretta esecuzione della posa in opera“. Secondo il PM il Comune avrebbe dovuto emettere un’ordinanza di divieto assoluto di fruizione di quell’area proprio perché non sicura. Il dodicenne avrebbe scavalcato il cancello e avrebbe iniziato a giocare. Poi si sarebbe aggrappato alla porta che lo avrebbe travolto perché evidentemente non ancorata al suolo. L’impatto del palo con la testa gli provocò una grave emorragia cerebrale che non gli diede scampo. La morte del piccolo Gabriele è stato probabilmente l’episodio più funesto che la storia di Carini ricorda, e ancora oggi ciò desta molta tristezza e rabbia in tutta la comunità carinese.