Ricerca storica, ritrovato l’atto di battesimo di Laura Lanza Baronessa di Carini

Nuovo importante ritrovamento nell’ambito della ricerca storica condotta da Vito Badalamenti e da “Carini Iod”; è stato ritrovato l’atto di battesimo di Laura Lanza Baronessa di Carini. Laura Lanza, era figlia di Don Cesare Lanza e di Donna Lucrezia Gaetani. Poche sono le fonti documentarie che la riguardano e possono descrivere autenticamente fatti oggettivi e non deduzioni immaginarie. Tra queste l’atto di morte, riportato nei registri di sepoltura della chiesa Madre di Carini del 4 dicembre del 1563. “Sull’amaro casu” solo qualche cronista del tempo scrisse laconiche righe. Per molti, come riporta anche il Marchese di Villabianca, la donna uccisa si chiamava Caterina ed era figlia del Signore Pietro II La Grua di Carini. L’onore di un illustre casato doveva essere pertanto protetto nell’aristocrazia palermitana del tempo e non solo tanto che la storia e la sepoltura dei due corpi, indelebilmente impressa nei registri dell’attuale Matrice di Carini, fu avvolta per secoli in un alone di omertà e mistero. Oggi dallo studio che conduco personalmente insieme ad uno staff di esperti di settore sappiamo con certezza quale fosse la chiesa Madre, nel 1563 data dell’efferato delitto, che con ragionevole certezza ospita Laura e Ludovico.

Come riferisce lo stesso Vito Badalamenti – “Tantissimi documenti inediti, che verranno svelati in altre occasioni, arricchiscono un percorso inedito, raccontando una storia fino ad ora sconosciuta. Oggi aggiungiamo un nuovo tassello a questo intricato mosaico pubblicando l’atto di battesimo di Laura Lanza, emerso durante una capillare ricerca ancora in corso, sul delitto dei due presunti amanti. Laura nasce a Palermo, città dove molte delle famiglie nobili di quel tempo risiedevano per gran parte dell`anno. Verrà battezzata il 14 ottobre del 1529, come riporta l’atto nella chiesa di S. Giacomo alla Marina, considerata per ordine d’importanza la seconda chiesa della città di Palermo, dopo la Cattedrale. Di questa chiesa, oggi non più esistente, rimane un manoscritto redatto dal Dott. Valerio Rosso nel 1590, nel quale è riportata una descrizione degli interni, soffermandosi anche sull’importanza che rivestiva in quegli anni. Non è chiaro se don Cesare partecipò al battesimo di sua figlia Laura, questo perché, seppur poco più che ventenne, fu chiamato a far parte dei contingenti di guerra da Carlo V, impegnato in vari scenari bellici, tra questi l’assedio di Vienna verificatosi tra il 27 settembre ed il 14 ottobre del 1529. Ma tornando a Laura, dal suo atto di battesimo rileviamo che le fu dato il nome Laura, come la nonna paterna, una Tornabene. Anche se può sembrare una ovvietà, mi pare giusto specificarlo, dal momento che Blasco Lanza ebbe due mogli. Laura fu tenuta al battesimo da due padrini e una madrina. Il primo ad essere citato è Mastrantonio, ovvero Salvatore Bardi di Mastrantonio, barone di Aci, zio di Laura, in quanto nel 1511 aveva sposato Antonia Lanza figlia di Blasco e di Aloisa Bartolomeo; il secondo personaggio che rileviamo e don Bernardo Riquisens, barone di Pantelleria, gran Cancelliere del Regno, Capitano di Giustizia, Pretore di Palermo, Stratigoto di Messina, Governatore di Castellammare di Palermo e comandante dell’armata navale di Carlo V; il terzo personaggio che rileviamo e donna Antonella Beccadelli di Bologna, appartenente ad una prestigiosa famiglia, i cui membri di sesso maschile occupavano numerosi incarichi di prestigio nella città di Palermo. Seppur la data dell`atto si riferisce al battesimo di Laura, di norma per i canoni del tempo, se non veniva diversamente specificato la data di battesimo coincideva con quella della nascita. Laura oltre alla sorella di sangue Joanna, battezzata il 10 giugno 1531 nella chiesa di S. Antonio di Palermo, avrà ancora altre quattro sorelle e tre fratelli nati dalla seconda moglie di don Cesare Lanza, Castellana Centelles”.