“Santocanale, una donna felice” e un grande medico

Domenica 15 Maggio Papa Francesco canonizzerà la Beata Santocanale, Fondatrice a Cinisi dell’Istituto delle suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes, che sono presenti a Carini dal 1930 presso la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, annessa al vecchio castello dei La Grua Talamanca, prima Chiesa Madre della comunità carinese.

“Una Donna Felice”. E’ questo il titolo del libro che le suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes di Cinisi hanno fatto ristampare in occasione della prossima canonizzazione. Si tratta di una biografia scritta nel lontano 1955 da Samuele Cultrera che racconta l’avventura terrena di Carolina Santocanale e di un grande medico, il dr Vincenzo Cervello. Riconosciuto il secondo miracolo per intercessione della beata Santocanale. Al “Purgatorio” dal 1930 le suore hanno gestito scuole di lavoro femminile, di cucito in particolare e, in seguito anche scuole materne. Centinaia di ragazze e ragazzi  carinesi hanno frequentato la materna al “Purgatorio”, tra questi anch’io e la terza dei miei figli abbiamo fruito del loro carisma, per di più con la stessa insegnante, Suor Raffaella, ancora vivente alla veneranda età di 96 anni. Da Cinisi infatti intorno agli anni Trenta le suore, dopo la morte della “Signora Madre”, hanno  diffuso la loro opera in dieci comuni siciliani oltre che in una grande realtà come Palermo. Dagli anni Settanta sono presenti in altre parti d’Italia e del mondo, oggi le troviamo  in Albania, in Brasile,  in Messico, in Madagascar. La comunità conta  circa 200 suore, oltre a tante novizie. Ma chi era Carolina Santocanale?  Carolina Nasce a Palermo in una famiglia nobile. Il Padre avvocato, la madre una Stagno, figlia di Paolo Stagno. Educata  nelle migliori ed esclusive scuole della città, continua gli studi a casa seguita dai migliori professori della città.  La famiglia villeggiava a Cinisi, dove i nonni materni  soggiornavano nella loro villa  per allontanarsi dalle calure infocate di Palermo nei mesi estivi,  qui  conosce la povertà, le malattie e la fame di un piccolo comune siciliano e inizia a muovere i primi passi nel campo dell’apostolato a favore dei poveri, delle donne, dei ragazzi cui dedica tempo nel settore dell’educazione scolastica. A Cinisi nasce la sua vocazione, la carità è il suo impegno più grande; con un cesto di pane infatti è raffigurata  nel quadro  che tutti conosciamo e che domenica sarà esposto a San Pietro quando Papa Francesco la innalzerà agli onori dell’altare per essere venerata.  Il 12 giugno 2016 è stata beatificata nel Duomo di Monreale dal cardinale Angelo Amato in qualità di rappresentante del Pontefice. Il 25 novembre 2021 Papa Francesco ha riconosciuto un secondo miracolo avvenuto per intercessione della beata Carolina Santocanale, necessario per la sua canonizzazione prevista per il 15 maggio 2022. Coetaneo della beata era il Dr Vincenzo Cervello ( 1854- 1918), nato due anni dopo la Santa  morirà nel 1918 tre anni prima di lei. Prende in cura  Carolina all’età 28 anni e  per circa due anni la segue prescrivendole tanti farmaci.  Carolina  accusa : “ difficoltà nella deambulazione e forti dolori agli arti inferiori“. Il dr. Cervello, laureatosi a Palermo in medicina nel 1877, si trasferisce prima a Torino e poi a Strasburgo nel laboratorio di farmacologia di un illustre farmacologo (O. Schmiedeberg) dove  rimane tre anni; al rientro in Italia avrà la cattedra di medicina. Riconosciuto come uno dei migliori clinici del tempo, viene chiamato per curare la futura Santa ( l’8 agosto 1884 la visita per la prima volta), continuerà a curarla per circa due anni, andando spesso da lei al mattino presto e poi di nuovo la sera per somministrarle personalmente la terapia che lui stesso preparava. La Santa scriverà nel suo diario parole di gratitudine per lui e invocherà preghiere per questo grande medico (pag. 63 del libro del Cultrera). Guarita, potrà finalmente coronare il suo sogno: servire i poveri. Domenica avrò per  la seconda volta  la grazia di partecipare in presenza ad una canonizzazione, la prima è stata per Mons. Escrivà, la seconda sarà per la nuova santa di Cinisi. (di Nino Amato).